VENOM: L'ORIGINE E LA SUA CREAZIONE -PARTE 2-
Riassunto delle puntate precedenti. Da una lettera inviata da un fan dell'Illinois negli anni '80 nasce quello che forse è il catttivo più iconico della storia dell'Uomo Ragno: Venom.
O meglio... sta per nascere.
Perché nelle puntate precedenti abbiamo visto come ci fosse ancora abbastanza confusione su quello che effettivamente doveva essere il simbionte dallo smile perpetuo.
Ormai siamo in dirittura di arrivo.... L'odio è già nell'aria e il Venom come tutti lo conosciamo, sta ormai per prendere forma.
Se non addirittura già arrivato. Si, perché in realtà, con l'arrivo nel gruppo degli sceneggiatori di "Web of Spider-Man" di David Michelinie, iniziano anche quelle che sono ormai note da tutti i fans come le prime comparsate del Simbionte dal sorriso smagliante... Di cui però ancora non si conosceva l'aspetto. Tutti i cameo, infatti, furono organizzati per incominciare a presentare il personaggio e per dare il senso che qualcosa di davvero terribile stava per stravolgere la vita di Peter Parker. In Web of Spider-Man #18 ad esempio una mano spinge Peter contro un treno in arrivo, mentre nel numero #24 sempre una mano misteriosa afferra Peter dalla finestra.
Degli stuzzichini, insomma, per incuriosire i fans visto l'arrivo ormai imminente del numero #300 di Spider-Man che doveva servire ad introdurre un nuovo incredibile cattivo. Il problema, però, rimaneva... Chi era l'ombra oscura che minacciava il povero arrampicamuri e di cui il supereroe non poteva percepire il pericolo?
In questo lasso di tempo Tom De Falco nel frattempo fa carriera e diventa Caporedattore al posto di Shooter, mentre Jim Salicrup divenne editore della testata. Il ruolo di De Falco iniziò non con pochi grattacapi. Si avvicinava infatti inesorabilmente la data per l'uscita del numero 300 di The Amazing Spider-Man ed il nuovo caporedattore aquilino aveva un'idea ben chiara in testa: per un numero così importante ci vuole un nemico altrettanto importante. Anzi un nuovo arcinemico, mai visto prima e che diventasse una vera e propria nemesi per l'Uomo Ragno.
Tra l'altro erano periodi davvero difficili per la Marvel dal punto di vista artistico. Molti disegnatori anche storici erano passati alla DC in quel momento, ma ci fu uno che fece il salto inverso: Todd MacFarlane.
Il giovane talento, appena arrivò, fu messo quasi subito a lavorare su Spider-Man, con l'ovvio entusiasmo del disegnatore.
Il numero 300 però stava arrivando e ancora non erano stati risolti alcune nodi focali della storia.
L'idea iniziale di Michelinie era di rendere il nuovo nemico di Spider-Man femminile. Doveva infatti trattarsi, almeno nelle prime bozze, di una donna che, a causa della perdita di suo figlio, si ritrova in uno stato catatonico ed incolpando l'Uomo Ragno di questa perdita, a causa di questo suo odio verso l'Uomo Ragno, attrae il suo costume simbiotico, favorendone la fusione e creando il nuovo nemico.
L'idea, anche se colpì in senso positivo Salicrup, non lo convinse del tutto. E' proprio Salicrup a raccontare l'aneddoto del cambio di bozza di David in un'intervista:
"Ero certo che i nostri lettori volessero un cattivo che fosse più voluminoso, più grande e più potente di Spider-Man. Dovevano addirittura pensare che potesse essere effettivamente in grado di sconfiggerlo. Così feci quello che fanno gli editori quando vogliono cambiare un'idea così importante, ho incolpato il caporedattore di voler cambiare l'idea di David, così sono riuscito a far "ricadere" la colpa su Tom."
Ah, Jim vecchio volpone.
Così, David fu costretto a dover scrivere due nuove bozze per il numero 299 e 300, introducendo il personaggio di Eddie Brock.
Al resto ci pensò Todd, che disegnò per la prima volta sul costume una fila di denti affilatissimi ed una lingua enorme (in realtà sembra che l'idea della lingua fosse venuta ad Erik Larsen, che in quel periodo seguiva Todd nei lavori su Spider-Man, ma a noi importa quanto le crisi epilettiche dei gerbilli venezuelani).
Era nata un'icona.
La cosa veramente curiosa era che in realtà Todd, quando sentì per la prima volta le bozze di David, pensò che Venom fosse un mostro a sé stante. Un enorme mostro alieno che voleva vendicarsi di Spider-Man.
Solo successivamente capì che Venom era un costume alieno e che sotto il costume ci fosse Eddie Brock. E' lui stesso a rivelare:
"Avevo pensato: Pardon? Questo vestito in realtà è un reporter di nome Eddie Brock? E' un essere umano in realtà? Probabilmente l'avrei progettato diversamente in quei fotogrammi iniziali se lo avessi saputo."
Il nemico era pronto. Ma come doveva essere caratterialmente?
E' ancora Todd a rispondere:
"Volevo che la gente sentisse, per quanto possibile, che Peter era in pericolo, come se ci fosse questo nemico sempre presente lì con lui nascosto nell'ombra. Ho sempre pensato che i migliori combattimenti di Spider-Man fossero contro i cattivi più grandi e imponenti come Juggernaut o Rhino. Con Venom volevo che Spidey si sentisse sopraffatto."
Anche David Michelinie aveva le idee abbastanza chiare:
"Il senso della vita di Venom era quello di uccidere Spider-Man. Molti hanno sottovalutato questo aspetto, convinti che fosse un banale cliché, del resto, tutti vogliono uccidere Spider-Man. Ma non è così. Con l'unica eccezione di Kraven il cacciatore, tutti gli altri nemici dell'Uomo Ragno non volevano neanche incontrarlo, tanto meno ucciderlo."
Fu sempre David a proporre, inoltre, quello che fu uno dei tratti più distintivi della famiglia dei Simbionti, ovvero l'abilità di non essere percepiti dal senso di ragno di Spider-Man, in modo da aumentare ancora di più il senso di pericolo e di precarietà della situazione.
Con il successo del personaggio e David a guidare le sue avventure, iniziò un periodo di grandi successi editoriali per Venom ed i suoi spin off.
Tutto questo grazie alla lettera di un singolo fan dell'Illinois e 200$.
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