GODZILLA KING OF THE MONSTERS: UN FILM TITANICO FRA I TITANI

65 anni.  Metà di un secolo vissuto sulle sue scaglie. Mazzate, colpi rotanti, raggi fotonici, scontri incredibili e comunque continuare a dettare legge su un genere dove lui è il vero ed indiscusso protagonista. Ovviamente sto parlando dell'unico e solo Gojira

Finalmente è arrivato nelle sale Godzilla: King of the Monsters e come volevasi dimostrare non sono riuscito a trattenermi dal correre appena possibile in sala per rivedere il mio ormai quasi centenario amico ritornare sulle scene. Ero costretto. Non potevo rifiutarmi, vista l'impazienza che il mio "baby simbionte interiore", ormai completamente fuori di sé dalla gioia, mi ha trasmesso dai primi momenti in cui sono apparsi i trailer su internet. 

Il piccolo era gasatissimo. Finalmente si poteva tornare al cinema per vedere mostroni giganti che se le danno di santa ragione, senza un reale motivo. Un enorme Fight Club in cui, con il testosterone a palla, ci si scontra per vedere chi ce l'ha più lunga..... la coda, ovviamente.  

Chiariamoci, con il Godzilla del 2014 di Edwards belle emozioni per carità, ma mancava quella scintilla, quella magia che soltanto l'ignoranza di uno scontro fra mostri epici poteva regalare. Quel brivido fanciullesco che ti faceva aprire la bocca ogni secondo, in attesa del prossimo super colpo/ colpo di scena che riusciva sempre a sorprenderti o ti faceva gridare a squarciagola il nome del prossimo attacco. 

La speranza dei fanciulli.

Quella che non si spegne mai e che puntualmente ti fa desiderare ardentemente di trovarti di fronte ad un nuovo Alien 2, mentre alla fine ti ritrovi con un modesto Covenant, insipido e senza magia. 

"Ah, non ci sperare" continuavo a ripetergli "Che poi ci rimani male e dobbiamo rivedere per la 15sima volta La Cosa per tirarti su" 

Ma niente, il piccolo mini-me continuava a fissare lo schermo, continuando a mangiucchiare quei Dagon di popcorn da 7 euro che dannato a lui e quando gli è venuta la vogl...

"Ssssh, inizia!" 

Già, inizia il film..... e da lì in avanti è un continuo:

"Oh, MiO DiO", "DaVvErO?", "NoOoOoOoOo" e simili.

Bocche aperte e gesti misti tra l'incontenibile gioia e lo stupore. 

Cose talmente assurde che ad un certo punto il tizio seduto al mio fianco si è girato verso di me e facendomi segno con la mano mi ha gridato in faccia sguaiatamente: "EH LA MADONNA!". 


Era l'avatar di Pozzetto, classica manifestazione metafisica che appare quando, in un particolare contesto, si raggiunge un livello di assurdità tale da non essere umanamente più concepibile dalla mente umana, la quale cerca di concretizzare l'irrazionale con questa visione mistica pop italiana. 

Mai mi sarei aspettato qualcosa del genere. Mai avrei potuto pensare di andare più di una volta in overdose da dopamina, di essere grato che in sala avessero già preparato un servizio di supporto con tanto di defibrillatori a funzionamento automatico, roba che ad un certo punto lo stesso Ghidorah dallo schermo ha dovuto chiedere di darci un taglio per l'eccessivo uso di corrente elettrica in sala.

Devo respirare.

TITANI....TANTI TITANI

Il concept del film è di una semplicità che rasenta l'ignoranza assoluta. 

Nel mondo esistono i Titani, creature più antiche dell'umanità stessa che sono rimaste dormienti per secoli/millenni fino a quando alcuni di essi, grazie ai sempreterni cacacazzi umani, si sono risvegliati. Stiamo parlando ovviamente di Godzilla e dei Muto del 2014. Da quello scontro sembrava essersi ristabilito l'ordine e l'equilibrio. Almeno finché Vera Farmiga e 11 Bobby di sfondamento Brown non fanno irruzione nel miglior sonno della loro vita. Ovviamente succederanno una serie di eventi X che porteranno al risveglio di questi mastodontici protagonisti, incazzati come delle iene, con l'inizio della Royal Rumble più epica di sempre.

Menzione particolare per Kyle Chandler nel ruolo del padre/marito. Da notare che Kyle in tutto il film è l'unico con i sensi in testa e le soluzioni più pratiche e razionali vengono tutte da questo pover'uomo, ma essendo appunto l'uomo di casa, viene bellamente ignorato e bullizzato dalle prime due citate prima per tutta la durata del film. Anche di fronte all'evidenza dei fatti, non riceve neanche uno "scusa, forse avevi ragione tu".

Ma è l'uomo di casa, quindi destinato a fare questa fine. 

Da brava famigliola complessata, il trio delle meraviglie, insieme a Tywin Lannister scateneranno il risveglio di tutti i 17 titani nascosti sul pianeta. 

Si, avete capito bene. 

17 NUOVI TITANI

Il buon Dougherty, però, è abbastanza furbo da non mostrarceli tutti, così da tenerseli in serbo per il futuro. 

Ah monellaccio.

Una volta che tutti si sono svegliati inizia il vero core del film: Mazzate, mazzate e ancora mazzate, che manco la falegnameria di Twyn Peaks

IGNORANZA ED EPICITA' ALLO STATO PURO

Su internet si leggono, come al solito, opinioni davvero contrastanti.

C'è chi lo ha amato alla follia e chi invece lo declassa a cagata colossale, ma stavolta più di molte altre, il motivo è davvero evidente. 
Il film è totalmente sbilanciato su due elementi chiave: il fanservice (ma quello fatto bene e con cognizione) e l'epicità visiva. 
Se non si conosce il genere o ci si approccia per la prima volta ad un film di questo tipo, è normale trovarlo veramente troppo sopra le righe. 

Ma se come me siete dei fans sfegatati dei film con i Kaiju e le mazzate atomiche, non si può non rimanere galvanizzati da quello che Dougherty è riuscito a creare. 
Non solo è riuscito a limare quelli che erano i grandi difetti del primo film di Edwards (ovvero tante chiacchiere, rapporti ed azioni umane assolutamente forzate e poca vera azione sul campo) con una gestione dei personaggi, seppur basilare ma che riesce comunque in quello che è il vero ruolo di questi personaggi in questa particolare tipologia di film: creare le condizioni per arrivare allo scontro tra i Kaiju

Dougherty non ha fatto, però, solo questo, ma è riuscito a fare qualcosa di più: Si è divertito!

Si è divertito come non mai e questo traspare non solo dalle interviste che ha rilasciato, ma anche dal film stesso. 

In moltissime scene ed in moltissimi dialoghi ci sono continui riferimenti, omaggi, easter eggs legati ai grandi film che hanno reso questo genere un cult: Dai nomi in codice delle creature che riprendono i nomi originali giapponesi, al dolcissimo legame con le Shobijin, dai comportamenti che ogni Titano ha manifestato nel film, alle azioni che compiono, dai gesti agli impressionanti attacchi. Tutto è un continuo rimando al passato, riplasmato e riadattato ad un contesto più moderno, con delle inquadrature e una fotografia che lascia davvero senza fiato. 

Una spettacolarità che spesso sfocia nell'inconcepibile. Ci sono ancora alcune scene che a pensarci non riesco ancora a razionalizzare. Ogni scontro, ogni faccia a faccia, ogni nuovo ingresso in scena presenta almeno un' inquadratura o una sequenza da mozzare il fiato, se non per la bellezza, per l'epicità con cui è resa. Ogni fotografia è studiata per rendere al massimo la grandezza e la bellezza visiva del momento, a volte andando anche contro il realismo e l'effettiva credibilità o coerenza di quello che sta accadendo. Alcuni di questi momenti sono talmente assurdi da voler quasi provare a spingere il telespettatore ad entrare telepaticamente in contatto con Dougherty per chiedergli:

"Davvero Michael? Sul serio hai avuto il coraggio di girare questa scena?"

Come è stato anche detto da altri, a tratti il film è davvero pornografico nel suo essere così estremamente spettacolare e ricco di fanservice, quasi da orgasmo continuo. 

Ma questo voglio che rimanga scritto a lettere cubitali:

NON E' UN ERRORE!

E' il giusto riconoscimento ad un tipo di film che da sempre è stato considerato, dalla maggior parte della critica ed a volte anche dai fans stessi, di serie B (anche a ragione per certi versi) e che per la prima volta ha trovato proprio in alcuni amanti di questo particolare genere, come Edwards e Dougherty, una sua giusta evoluzione. Una voglia di omaggiare quella che forse è una delle più grandi icone Pop della storia del cinema.

Dougherty è assolutamente senza vergogna e senza alcun limite. Ha creato a discapito di tutto e tutti un film fatto apposta per i fans di Godzilla e non nel senso più ampio del termine.
Tutti i riferimenti, gli Easter Eggs, l'impostazione generale del film, così ignorante e allo stesso tempo esageratamente epica, sono una continua ed incessante dimostrazione di attenzione e amore per il lucertolone atomico, per i suoi amici/nemici e per il pubblico che ama questo genere. Mancano le interazioni artefatte tra i personaggi umani, quel continuo ed a volte stancante tentativo, spesso mal riuscito, di dare profondità a personaggi che, in realtà, non sono neanche i reali protagonisti di questo tipo di film.

E questa cosa non è una mancanza, ma un valore aggiunto. Un film sincero, fatto senza alcun artefatto retorico che non si crede più di quello che è, un blockbuster di puro intrattenimento.   

Ora il film è finito. Le persone se ne vanno. Alcuni esterrefatti. Altri enormemente delusi. Altri con una risata mista di divertimento ed incredulità.

Io resto lì, con il mini-me bambino, a guardare ancora una volta lo schermo a bocca aperta. 

Me lo prendo sulle spalle, esco dalla sala e raggiungo mia moglie che ci chiede: "Allora come è stato il film?" e con un sorriso stampato in volto, ci voltiamo verso di lei e ripetiamo all'unisono:

"Lui è l'unico vero Re!"


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