DONNY CATES: CHI VUOLE SEDERE SUL TRONO DEI SIMBIONTI

 

Nel corso dei quasi 40 anni dalla nascita della nostra simpatica palla di Skifidol aliena nera, molti hanno contribuito, chi più e chi meno, a rendere questo attillato essere senziente un'icona della cultura pop fumettistica: Michelinie, Way, Bendis e tutti gli altri. 

In questi mesi, però, un nuovo sceneggiatore è salito alla ribalta per la sua spocchiosa scalata verso il Trono dei Simbionti: Donny Cates

L'attuale writer del Refresh di Venom è ormai sulla bocca di tutti. Dopo essersi messo in mostra con alcuni suoi lavori "fuori giurisdizione" Marvel, come God Country ad esempio, è riuscito a farsi valere subito anche dentro la casa delle idee.

Del resto si sà.

Lavorare dentro la Marvel è come dover soggiornare dentro la prigione di Oz: Se si vuole sopravvivere bisogna trovare il più duro e lavorarselo bene, giusto per far capire chi è il più sadico lì dentro.

Per questo il giovane texano dagli occhi di ghiaccio ha messo subito le mani su una mini serie dedicata a Thanos e poi sullo stregone più potente di Terra-616, ovvero Doctor Strange. In entrambi i casi i risultati sono stati davvero positivi, così a qualcuno è venuta un'idea ancora più sadica: Mettiamo il pischello al lavoro su Venom.

Ormai si era giá progettato un Refresh di alcuni personaggi e visto anche il grande  entusiasmo che i fans hanno mostrato dopo il rientro in scena di Eddie Sbrock, spinto anche dall'arrivo del nuovo film Sony, perché non dare la possibilità di far raccontare a Cates la sua visione.  

Un enfant prodigé, insomma, a cui è stato dato un compito assai arduo: riportare in auge il duo originale del simbionte più amato della storia dei fumetti.

Diciamocelo, però, ragazzi: Parlare di Simbionti non è assolutamente semplice.

Pochi sono stati gli sceneggiatori che sono riusciti a tirare fuori qualcosa di veramente iconico e nuovo, valorizzando realmente il personaggio.

E' brutto dirlo, ma sappiamo tutti che il Klyntariano, nel corso degli anni, è stato letteralmente utilizzato come una prostituta di bassa lega, legandolo a tantissimi ospiti a seconda delle necessità narrative di Spider-Man & C. segregandolo al ruolo di comparsa o comunque ad essere un eroe minore. 
Erano finiti i bei tempi di Michelinie, dove il rapporto tra alieno e il vero unico ospite veniva analizzato nel dettaglio, anche in maniera cruenta, ma comunque sincera e veritiera. Per un sacco di anni, soprattutto con Flash Thompson, è iniziata una sequela di classici "Picchio te, perchè hai picchiato lui, ma adesso ripicchio quell'altro" che non hanno contribuito a dare spessore al personaggio.

Poca convinzione, nessuno credeva davvero nel progetto. Venom ha altalenato nel corso degli anni tra momenti di puro godimento fumettistico al nulla assoluto.

Tutto questo almeno fino alla ricomparsa di Eddie.

Con il ritorno dell'ospite originale, una serie di numeri di assestamento che hanno aiutato a preparare un pò il background del futuro Refresh, l'introduzione di nuovi personaggi, qualcosa nell'aria si percepiva. Un nuovo punto di vista, almeno.

Era il sapore del buio, dell'ignoto, del nulla... Era Knull

La Saga di Knull 


Per chi non sapesse di chi stiamo parlando, tranquilli, non si tratta della nuova mucca testimonial della Milka, bensì di qualcosa di molto epico: Il Dio dei Simbionti
Si, i Simbionti hanno un Dio e sembra che sia nato ben prima della nascita dei primi Creatori e dell'esistenza dell'Universo stesso. Se Dio disse "Sia fatta la Luce!" questo non vuol dire che prima di quel momento, nel buio di quell'esistenza, in un piano in cui spazio e tempo erano solamente concetti metafisici, non potesse esistere qualcosa di profondamente oscuro e più antico della vita stessa.

Quel qualcosa era Knull, un essere divino, signore dell'oscurità, che fino a quel momento dominava su tutta l'ombra che lo circondava. Almeno fino all'arrivo dei primi Creatori. Il Dio dell'Oscurità non ha preso molto bene l'arrivo di quegli invasori portatori di luce nel suo mondo. Nel tentativo di fermare la loro avanzata, riuscì ad abbatterne uno, ma invano. A causa della sua riluttanza, fu esiliato negli angoli più estremi ed oscuri dell'Universo. Gravissimo errore.
Nato nel nulla più totale, il signore del buio si sentiva a proprio agio ai confini dell'esistenza e desideroso di ricevere la sua vendetta, utilizzò l'energia del Creatore abbattuto per scolpire, come fosse stata una vera e propria fucina, quello che lui stesso ha definito il Simbionte Progenitore.

Si signori.

Da quel continuo ed incessante martellare e dal calore di quell'essere supremo, sono nati i primi simbionti conosciuti.

Esseri simili a Draghi, governati dalla mente di Knull, inviati in giro per gli Universi a sottomettere mondi e a diffondere l'oscurità in ogni angolo delle galassia. Questo almeno finché non arrivò sulla Terra (e figurati, la Terra tutti la schifano però poi è sempre il punto nevralgico di tutti gli eventi dell'Universo).
Lì, infatti, il sorridente villain fece conoscenza con uno dei personaggi storici dell'Universo Marvel, ovvero il potente Thor. Noto per le sue capacità diplomatiche, il nordico Dio non appena vide il simpatico cucciolo del Dio del buio intento a sterminare genti lungo il suo cammino, colpì l'essere con la delicatezza che solo un biondo platinato può avere, devastandolo e allo stesso tempo sconfiggendo il Dio dell'Oscurità, che come vi avevo anticipato, era legato mentalmente alla creatura.
Sconfitto ed indebolito, Knull si ritirò aspettando il momento più propizio per ritornare. Dopo anni di sperimentazioni capì che avrebbe potuto diffondere il suo verbo in un altro modo, ovvero creando una nuova razza capace di entrare in simbiosi con le creature viventi, manipolandone la mente e le azioni:

 I Simbionti

Il Venom di Cates: Amore o Odio

Per chi non avesse ancora avuto modo di leggere la saga, vi voglio avvisare: Cates o si ama o si odia. 

Non ci sono mezze misure, soprattutto perché è lo stesso Cates a non porsi alcun freno inibitorio.

Donny ha preso davvero sul serio il ruolo di refresher del personaggio, tanto da andare ad intaccare anche elementi rimasti inamovibili, in anni e anni di storie su Venom e ospiti vari.

Niente si salva.

Il suo rapporto con Eddie, i suoi poteri, i suoi ricordi, niente riesce a fuggire da questa rielaborazione totale del personaggio.


L'esempio più lampante è Klyntar. Secondo la storia " classica", Klyntar è il vero e proprio pianeta dei Simbionti. Nel corso degli anni (passando dalla saga di Spider-Man de "Il pianeta dei Simbionti" a Venom - Guardiano della Galassia) ci furono delle modifiche lievi ma il concetto di base rimase sempre lo stesso, ovvero era un pianeta come tanti altri in cui si erano stanziati i simbionti. Con Cates cambia tutto. Secondo la sua interpretazione è il "pianeta" stesso a diventare in realtà un vero e proprio agglomerato di Simbionti che, una volta ribellatisi al volere di Knull, in un continuo movimento rotatorio, decisero di intrappolare il loro Dio al centro di quell'ammasso di Big Bubble masticate semovente, per evitare la sua collera.

Concettualmente è uno stravolgimento totale delle origini di questa razza. Origini che ora assumono  un carattere esoterico e mistico. Nati dall'ombra e dal desiderio di vendetta del loro Dio, i simbionti  sono nient'altro che un'emanazione del male, indeboliti dai rumori e dalle fiamme, gli stessi elementi che furono utilizzati da Knull nella fucina del Creatore per creare appunto il suo primo figlio.

Pur giocando con l'"ingiocabile", roba che se ci avesse provato qualsiasi altro autore, altro che Knull, sarebbero stati chiamati direttamente i santi dal paradiso da parte dei fans, a squadroni della morte proprio, in realtà Cates riesce non solo a svecchiare il personaggio, ma soprattutto ad approfondire ed ampliare enormemente il background in cui si muove. Uno dei grandi limiti di Venom, a mio avviso, è sempre stato legato al fatto che, nel bene o nel male, era un personaggio che rimaneva confinato nel suo piccolo spazio, nel suo piccolo mondo. Questo non consentiva di poter far evolvere il personaggio, sia a livello di poteri che di trama narrativa. Michelinie fu l'unico che, giustamente ,essendo gli albori, rielaborò il carattere ed il contesto in cui il simbionte si muoveva. Fu lui a creare  il primo grande nemico di Venom, Carnage, ponendo finalmente un controaltare credibile ed iconico da dover affrontare. Fu il primo anche a raccontare della relazione tra Eddie e la sua ragazza, a mettere per la prima volta in evidenza il grosso conflitto che i due vivevano nella loro lotta quotidiana contro il crimine. Dopo di lui ben poco è stato aggiunto, anche grazie al continuo cambio di casacca che Venom è stato costretto a subire nel corso degli anni. Un continuo altalenare tra l'essere un villain spietato e un eroe dalle capacità limitate.

Cates rimescola queste carte e lo fa sapientemente, usando come collante l'essenza dell'horror Lovecraftiano (esseri nati prima del tempo che, guarda un pò, in questo caso sono legati alla nascita dei simbionti) e i più classici riferimenti alla mitologia classica, come la leggenda di Beowulf e Grendel, che in questo caso, vengono interpretati come la discesa del drago simbiotico sulla Terra, almeno finché Thor non gli apre lo Yog-Sothoth. 

L'elemento più importante dell'intero arco, a mio avviso, però, è un altro.

Per la prima volta la storia non è concentrata direttamente sul rapporto tra Eddie ed il suo parassita che, seppur interessante, è un aspetto già ampiamente analizzato da tutti i suoi predecessori, tra l'altro con alti e bassi. Nell'arco di Knull è Eddie il vero protagonista, con i suoi dubbi, le sue debolezze e soprattutto con il suo essere un Fallito.
Un perenne sconfitto, costretto nel suo essere forzatamente un "cattivo" o comunque di esserlo stato, a dover pagare per questo e dover allo stesso tempo gestire il compagno alieno nel pieno delle sue crisi violente ed instabili. Per la prima volta abbiamo un personaggio che vuole prendere in mano le redini di questo rapporto e della sua vita in generale, senza farsi trascinare dalla forza o del sentimento di vendetta del momento.

Pensateci.

Eddie è sempre stato così. Anche nei momenti più "positivi" era sempre schiavo delle sue emozioni, spesso tradotto in desiderio di vendetta (prima contro Spider-Man, poi contro i "cattivi", poi contro i Simbionti stessi) o comunque dalla situazione del momento . E' sempre stato trascinato dalla furia del simbionte del momento, non ne è mai stato il vero padrone, non è mai stato padrone della sua vita. Ora per la prima volta abbiamo un personaggio che vuole redimersi, a modo suo, che cerca di frenare gli impulsi più violenti ed espliciti per far spazio ad un senso di giustizia nuovo, seppur comunque malato.

In tutto questo Cates ci si butta a capofitto, come Carnage in una macelleria. A mio parere non è un caso che Eddie, in questo suo nuovo percorso, sia costretto a dover affrontare il "Dio dei Simbionti" che, traslando, potrebbe essere considerato anche il "Dio dei Suoi Problemi", della "Sua Oscurità".

Il finale di questo ciclo, come è giusto che sia, ci lascia con tantissime domande e soprattutto infinite possibilità:

a) Venom può assorbire nuovi poteri dagli altri Simbionti? 

b) Quali altre capacità può ottenere e soprattutto come sono legate al suo "pianeta" natale?

c) Uccidendo un Dio, Venom è divenuto un SemiDio? 

e) Se i simbionti sono nati dall'oscurità, quest'ultima può avere degli effetti anche su un Venom 2.0? 

f) Venom può finalmente liberarsi delle sue debolezze storiche, ovvero rumore e fiamme? 

Come ripeto spesso, tutto si può dire di Donny ed è normale che si siano venute a creare delle fazioni nettamente agli antipodi visto il modo in cui sta gestendo il refresh. Tra gli "Ultraconservatori" del "LA STORIA NUN SE DOVEVA TOCCA'!!!" agli "Ultraliberisti" del "AAHH, FINALMENTE CI SCRIVONO QUALCOSA DI INTERESSANTE SOPRA" (Io sono tra questi, per dirla tutta) una cosa va riconosciuta:

Donny Cates sta dimostrando una grande fantasia ed un approccio del tutto nuovo verso il personaggio, libero mentalmente e anche coraggioso, visto i paletti e le colonne che sta lentamente demolendo ed il tentativo sempre più evidente di mettersi alle spalle una volta per tutte il peso ingombrante ed oppressivo dell' essere solo una copia malvagia dell'Uomo Ragno .

Stiamo a guardare, nel frattempo la strada è lunga verso il trono dei Simbionti, ma lui sembra essere determinato a prendere il suo posto tra gli "Antichi" del simbionte Marvel.



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