CAPITAN MARVEL: IO, LEI E L'ASPETTATIVA
Avete presente quel particolare momento in cui hai come la sensazione di essere di troppo o che ci sia qualcuno di troppo nel gruppo? Quella sensazione di sovrappopolamento, che sono sicuro provate almeno 5 o 6 volte a settimana, che ti fa chiedere: "Ma perché c'è ancora così tanto ossigeno sulla faccia della Terra? E perché devo condividerlo con il resto dell'umanità'?"
Come faccio a spiegarmi meglio...
Proviamo così.
Mettiamo che è la Festa della Donna e decidi di uscire con la tua cotta/ragazza/moglie/escort. Decidete di andare al cinema. Così, per stare un pò da soli, guardarvi un film insieme. Che ne sò... a vedervi Capitan Marvel, ad esempio.
Tutto perfetto. Hai organizzato tutta la serata nei minimi dettagli. Lei sembra presa. Insomma tutto fila per il verso giusto.
Arrivi alla cassa. Compri i biglietti. Ti avvii verso il bancone per prendere qualcosa da sgranocchiare, una bibita, un sacchetto di sangue 0 negativo per poter sopravvivere all'asportazione del rene necessaria per potersi permettere la serata. Stai per porgere il braccio per iniziare il salasso quando...
"EHI, ANCHE VOI QUI? INCREDIBILE!"
"EHI, ANCHE VOI QUI? INCREDIBILE!"
"No, ancora tu no!"
"COS'E' QUESTO....."
"Ti prego non dirlo!"
"... UN EPISODIO CROSSOVER? AH, SERATA ROMANTICA?"
"Eh, si sai volevamo goderci la serata solo noi due" stringendo a te la tua compagna di disgrazia.
"COSA ANDATE A VEDERE?"
"In realtà..."
"Capitan Marvel" risponde lei nel più ingenuo e semplice dei modi.
"DAVVERO? ANCHE IO! SENTITE CHE IDEA FOLLE...."
"no..."
".....PERCHE'...."
"NO!"
"NON LO GUARDIAMO INSIEME?!"
Bene, ora che avete ben chiaro il contesto, immaginate che il protagonista ero io, la ragazza/moglie/Eva Green (che c'è?) è in realtà Carol Denvers, mentre il Mr. Peanutbutter della situazione è... l'Aspettativa.
Già.
Quell'amica impertinente che ti accompagna sempre, ogni volta che vuoi vedere qualcosa al cinema o che leggi una notizia che ti interessa su Internet. Quella che a volte bellamente prende il controllo del tuo treno dell'Hype e ti porta in tutt'altra direzione. Ecco, proprio lei.
Quell'amica impertinente che ti accompagna sempre, ogni volta che vuoi vedere qualcosa al cinema o che leggi una notizia che ti interessa su Internet. Quella che a volte bellamente prende il controllo del tuo treno dell'Hype e ti porta in tutt'altra direzione. Ecco, proprio lei.
Ho un rapporto abbastanza complicato con la sottoscritta. Sono anni che cerco di starle lontano, ma riesce sempre a trovarmi, ovunque vada o cosa veda e anche se la maggior parte delle volte riesco a sviarla o perlomeno ad ignorarla, stavolta non ci sono riuscito.
Stavolta, però, non mi sento di accusarla. Ammettiamolo, per una volta non è tutta colpa sua. Capitan Marvel avrebbe attirato la sua attenzione a prescindere.
La Marvel c'ha messo lo zampino, anche giustamente visto che é:
a) Il primo film Marvel completamente dedicato ad una supereroina tutta al femminile;
b) Il film che precede il Big Event di Avengers: Endgame, che chiuderà una saga storica per la storia del cinema del genere;
c) Il protagonista è Capitan Marvel, uno dei simboli delle nuove generazioni di supereroine della Casa delle Idee moderna. Ha sempre avuto un ruolo centrale nella main line dei fumetti ed è anche giusto che rivesta lo stesso ruolo, se non addirittura maggiore, anche a livello cinematografico.
Insomma io avevo fatto di tutto per arrivare al cinema senza alcuna pretesa, ma alla fine non ci sono riuscito.
Il risultato? bhé, sono rimasto deluso.
Deluso perché mi aspettavo di più, decisamente di più da un film che aveva promesso tanto e che aveva le basi per poter dare tantissimo.
Voglio, però, essere chiaro. Il film non è assolutamente da bocciare. Intrattiene e riesce a fare il suo. Il problema è che non cerca di distinguersi dalla massa ormai enorme di film dello stesso genere che la stessa Marvel produce. Stavolta, a mio avviso, non è giusto.
Non è giusto perché non stiamo parlando di un nuovo Ant Man o di Black Panther. Di personaggi che, seppur importanti, non hanno un ruolo talmente centrale nella storyline come invece ha la protagonista di questo film. Qui c'è Capitan Marvel. Un personaggio che per carisma dovrebbe essere secondo soltanto a Capitan America, con un potenziale incredibile e dei poteri strabilianti e se è vero che, relativamente alla pura forza del personaggio, il film riesce a rendere perfettamente l'idea della potenza di Carol, con delle scene a tratti davvero spettacolari da vedere, non ci riesce dal lato umano.
Non c'è alcuna profondità nel personaggio, non viene dato il giusto spazio a quella che è la sua storia, al suo passato, cosa che in un film sulle origini dovrebbe essere centrale. Si è puntato di più sull'azione, sul mettere in evidenza gli straordinari poteri di Marvel, probabilmente anche per superare la classica "pesantezza" che i film sulle origini necessariamente si portano dietro. Il problema è che il risultato è disarmonico, poco empatico.
Eppure le idee c'erano. Le hanno mostrate. I flashback che riportano a galla alcuni momenti della vita di Carol mostrano un passato interessante, che avrebbe potuto creare un background veramente intrigante ed evocativo soprattutto nella parte finale, quando il personaggio trova un suo riscatto personale.
Peccato che finisce lì. Ripeto, peccato. Perché quel riscatto poteva essere universale. Poteva rimbombare nel giorno della Festa della Donna e Capitan Marvel, nel suo piccolo, poteva diventare (cinematograficamente parlando) un simbolo di forza e perseveranza per tutte le donne. Invece rimane un qualcosa di marginale, poco evocativo ed a tratti solo accennatto. Per carità, manco ci si poteva aspettare Persepolis, però qui si trattava davvero di dare quello spazietto in più al background del personaggio per renderlo più accessibile e aiutare lo spettatore a creare un'empatia.
Peccato che finisce lì. Ripeto, peccato. Perché quel riscatto poteva essere universale. Poteva rimbombare nel giorno della Festa della Donna e Capitan Marvel, nel suo piccolo, poteva diventare (cinematograficamente parlando) un simbolo di forza e perseveranza per tutte le donne. Invece rimane un qualcosa di marginale, poco evocativo ed a tratti solo accennatto. Per carità, manco ci si poteva aspettare Persepolis, però qui si trattava davvero di dare quello spazietto in più al background del personaggio per renderlo più accessibile e aiutare lo spettatore a creare un'empatia.
Su internet i detrattori del film già gridano allo scandalo e mettono al rogo Brie Larson. Per carità certe sparate ultrafemministe poteva anche risparmiarsele, ma stavolta non mi sento di darle la colpa. L'accusa è di essere stata poco espressiva e di non aver recitato bene la parte ma non sono d'accordo. Nei momenti in cui doveva essere ironica, forte e decisa ho trovato che la resa che dava al personaggio era molto vicina a quella del fumetto. Un'ironia spocchiosa, quasi spavalda, sempre pronta a lanciare una sfida e decisa nelle sue decisioni. Questo è la Denvers. Se proprio si deve trovare un difetto, bisogna guardare verso altri lidi.
Il punto dolente del film, a mio avviso, è invece nella scrittura. La sceneggiatura è stata scritta a 16 mani e si sente. Se da un lato non ci sono buchi di trama ed anzi, grazie a questo film vengono riempite alcune lacune dei film Marvel precedenti, in maniera anche abbastanza piacevole, dall'altro lato l''effetto "puzzle da riassemblare" non riesce a dare il giusto valore al passato del protagonista. Tutti gli eventi che vengono raccontati in questo modo, diventano delle meteore, messe lì per dire "Ok, Carol ha avuto un passato complicato con il padre." "Bene, ovviamente è stata sottovalutata perché è una donna" e così via, ma a nessuno di questi eventi viene dato il giusto spazio. Vengono buttate sullo schermo, giusto per informare lo spettatore. Questo Capitan Marvel non se lo merita.
La cosa più paradossale, però, è un'altra.
Tutti, da Nick Fury a Coulson (con quel ciuffetto era davvero il nuovo Teletubbies), all'amica di Carol, fino ad arrivare ai Kree, sono tutti dei comprimari, dei personaggi smussati che stanno lì per aiutare a metterla in evidenza. E' un pò lo stesso concetto del portarsi un ragazzo più brutto sempre dietro per apparire ancora più bello agli occhi degli altri. Puoi anche vincere il confronto ma di sicuro più bello non appari. Stesso risultato con Capitan Marvel. Perché se non dai spessore al personaggio, puoi sminuire anche l'intero cast, compreso il costumista del film, ma comunque creerai un vuoto. Per lasciare spazio alle scene d'azione e alla classica ironia dei film Marvel, Carol viene messa in ombra e non riesce a spiccare il volo (letteramente) e guidare gli eventi del film con il carisma che Capitan Marvel dovrebbe avere.
La cosa più paradossale, però, è un'altra.
Tutti, da Nick Fury a Coulson (con quel ciuffetto era davvero il nuovo Teletubbies), all'amica di Carol, fino ad arrivare ai Kree, sono tutti dei comprimari, dei personaggi smussati che stanno lì per aiutare a metterla in evidenza. E' un pò lo stesso concetto del portarsi un ragazzo più brutto sempre dietro per apparire ancora più bello agli occhi degli altri. Puoi anche vincere il confronto ma di sicuro più bello non appari. Stesso risultato con Capitan Marvel. Perché se non dai spessore al personaggio, puoi sminuire anche l'intero cast, compreso il costumista del film, ma comunque creerai un vuoto. Per lasciare spazio alle scene d'azione e alla classica ironia dei film Marvel, Carol viene messa in ombra e non riesce a spiccare il volo (letteramente) e guidare gli eventi del film con il carisma che Capitan Marvel dovrebbe avere.
In tutti questi vuoti cosmici, è normale che il vero re indiscusso di questo film sia uno ed uno soltanto: Goose.
Tutto un dire.
Tutto un dire.
Ancora adesso, buona parte della stampa, delle recensioni o anche solo del gossip su internet riguardante il film, ha quasi sempre lui come
protagonista. Ci mancherebbe altro. Si capisce subito che è l'unico personaggio su cui sono state costruite la maggior parte delle scene comiche del film, insieme ovviamente al Capitano volante.
E poi ci sono loro: gli Skrull. Avrei così tanto da dire sulle scelte fatte sui cugini di Piccolo di Dragon Ball, ma purtroppo non posso dire niente senza regalarvi uno spoiler grosso quanto il Grand Canyon, quindi per ora vi dico solo che non capisco la scelta che hanno portato avanti.
E poi ci sono loro: gli Skrull. Avrei così tanto da dire sulle scelte fatte sui cugini di Piccolo di Dragon Ball, ma purtroppo non posso dire niente senza regalarvi uno spoiler grosso quanto il Grand Canyon, quindi per ora vi dico solo che non capisco la scelta che hanno portato avanti.
Insomma, tirando le somme?
Come ho detto all'inizio, personalmente sono rimasto deluso, ma solo perché avevo determinate aspettative che purtroppo non sono state soddisfatte. Poca epicità per un film che aveva tutte le potenzialità per diventare un nuovo Winter Soldier. D'altro canto, è un film che fà quello che deve. Senza infamia e senza lode. Intrattiene ed aggiunge alcuni tasselli alla già ampia storia del MCU, saldando alcuni punti che erano rimasti in sospeso.
E' un film che non crede in se stesso, non si impegna, ma tenendo conto che buona parte delle attenzioni saranno andate all'ormai prossimo Endgame, la cosa può essere ampiamente giustificata.
Carol, sei intelligente ma purtroppo stavolta non ti sei applicata a dovere. Ti aspetto la prossima volta e ti prometto che saremmo solo noi due.
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