HOLLYWOOD E LA NUOVA GENERAZIONE: UNA NUOVA SPERANZA
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Bhè, forse è il caso di vedere le cose da un altro punto di vista.
Non nascondiamoci dietro un dito. Sono ormai anni che Hollywood sta cavalcando un'onda di nostalgia e Old Feels proveniente direttamente dalla beat generation dei trentenni/quarantenni che hanno solo voglia di rivivere l'emozione di riattraversare uno Stargate o di aggrapparsi alla poltroncina del cinema per l'urlo incredibile del T-Rex.
Se, però, da un lato, siamo riusciti a riportare al cinema il bambino che è in noi, dall'altro si è venuta a creare l'ovvia conseguenza: Non si rischia più (salvo in rarissimi casi) su progetti nuovi. Quindi via con il sequel, del prequel, dei remake, dei reboot, delle saghe che ormai manco l'accademia della Crusca riesce più a gestire la situazione.
Sigle, siglette, acronimi, anagrammi e parole crociate, tutte create per giustificare un'unica grande e assoluta verità gridata ai quattro venti dai sostenitori del "quando c'era lui...." popolare: "NON HANNO PIU' IDEE" "POTETE CHIUDERE I BATTENTI" "MI DO' A BOLLYWOOD DA DOMANI"!!!
Ma ne siamo sicuri? Davvero non si vede più niente di nuovo sotto le colline di Holliwoo? Ne siamo proprio certi?
Perché in realtà una luce esiste. Fievole, soffocata dalle mille critiche che quotidianamente inondano il web, ma una seppur limitata speranza c'è. Sto parlando della nuova generazione di registi, sceneggiatori, artisti che si stanno finalmente facendo valere le loro idee. Un esercito di nuove speranze che incominciano a guadagnare il rispetto delle Major e dei produttori, vero grande problema di un settore che annaspa nel creare nuovi brand o nuove icone cinematografiche, ma che non ha voglia di rischiare in progetti dal risultato inatteso e affidano loro stessi ed il singolo brand nelle mani dei grandi nomi del cinema (Ridley Scott, Shane Black, JJ Abrams) per avere un risultato assicurato.
Il problema cari miei è che queste persone... non hanno più niente da dire. O meglio non hanno più quella voglia di lasciare il segno, come l'avevano tanti anni fa.
Vedo della confusione nei vostri piccoli occhietti. Proviamo a fare un un esempio:
Ridley Scott. Ci ha regalato due dei film più belli ed iconici, nel genere fantascientifico, della storia del cinema del secolo scorso. Con Alien e Blade Runner è riuscito a scrivere il suo nome non solo fra le stelle della via delle celebrità di Hollywood, ma anche nel firmamento della storia, con due film che hanno segnato l'immaginario contemporaneo. Eppure lo stesso regista è stato capace di rovinare completamente un brand e di criticare in maniera anche abbastanza inopportuna un film come Blade Runner 2049, un miracolo del cinema moderno.
Cioè sta per girare il seguito del Gladiatore.
Ormai Ridley vive una crisi di mezz'età perenne.
Aiutatelo. Ridategli gli antipsicotici e strappategli dalle mani la macchina da presa.
Ti ringraziamo Ridley, sei un grande regista, ma ora c'è la tombola che ti aspetta.
Ti ringraziamo Ridley, sei un grande regista, ma ora c'è la tombola che ti aspetta.
Vai, vai, che nel frattempo ti riscaldiamo anche la zuppetta calda, tranquillo.
Ma lui è solo un esempio.
Il Fan service di Abrams del primo film di Star Wars, il nulla assoluto di Shane Black in The Predator, non potranno mai reggere il confronto con il silenzio di Krasinski in A Quiet Place, o lo stupendo lavoro di Edwards in Rogue One ed ancora in Godzilla o l'influenza che Del Toro sta dando al genere horror o che in genere i registi messicani stanno portando in genere nel cinema moderno.
E' lì che bisogna puntare. E' questo tipo di visione che si deve supportare.
Bloomkamp, Villeneuve, Del Toro, Edwards, Krasinski, Reynolds registi, attori e sceneggiatori più o meno affermati che hanno portato una ventata di aria fresca nei rispettivi campi, che hanno creduto in progetti che altrimenti sarebbero morti lì e che nel bene o nel male hanno lasciato un piccolo segno. Non siamo ancora ai livelli dei mostri sacri degli anni '80, ma ci siamo vicini. Questa voglia di ritrovare quelle figure iconiche. il tentativo seppur maldestro a volte di filtrare quel modo di fare cinema e di ripresentarlo ora.
Si sta perfezionando. Quel prendere Godzilla e trasformarlo in un nuovo Squalo. Il voler puntare su personaggi estrosi e d'impatto, come Deadpool o anche lo stesso Venom. Quella voglia di voler riprendere quelle atmosfere spettacolari come in Mad Max: Fury Road o estremamente iconiche, come in Drive. Tutto, però, sempre condito da quella fortissima impronta personale e quella voglia di iconicità che solo gli anni '80 ci hanno dato. Il pubblico vuole rivivere quelle esperienze e chi non le ha vissute incomincia ad apprezzarle. Sente l'eco e la curiosità cresce.
Si sta perfezionando. Quel prendere Godzilla e trasformarlo in un nuovo Squalo. Il voler puntare su personaggi estrosi e d'impatto, come Deadpool o anche lo stesso Venom. Quella voglia di voler riprendere quelle atmosfere spettacolari come in Mad Max: Fury Road o estremamente iconiche, come in Drive. Tutto, però, sempre condito da quella fortissima impronta personale e quella voglia di iconicità che solo gli anni '80 ci hanno dato. Il pubblico vuole rivivere quelle esperienze e chi non le ha vissute incomincia ad apprezzarle. Sente l'eco e la curiosità cresce.
Si sente. Lo si percepisce nell'aria.
Il cinema ormai è pronto. I "ragazzi" sono maturi ed i produttori piano piano si stanno riaprendo al nuovo, alle scommesse e alle nuove idee. Vedi anche Detective Pikachu. Sono ancora casi sparsi, ma ma stanno diventando sempre più frequenti.
E' solo questione di tempo. Gli anni degli occhialoni e del neon presto prenderanno il loro spazio ed allora sono sicuro, arriverà qualcosa di nuovo ed insperato.
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