RECENSIONE: VENOM - QUANDO LA CRITICA ESAGERA
Vi chiederete:
"Ma uno che si chiama Il Simbionte, ora con tutta la fiducia che gli posso dare, può mai tirare fuori una recensione oggettiva dal film dedicato a Venom?"
No.
Ve lo dico da prima, così a scanso di equivoci sapete già qual'è stato il mio punto di partenza.
Personalmente era uno dei film che aspettavo con più ansia quest'anno, vuoi perché era il primo film stand alone del simbionte di Spider Man, vuoi per la presenza del sempreverde Tom Hardy.
Potete quindi capire la mia angoscia esistenziale quando tre giorni fa incominciarono ad uscire le prime recensioni.
Per farvi capire, più o meno l'andazzo è questo:
Che riassumendo in un'unica affermazione potremmo interpretarlo come:
"E' na merda assoluta sto film, statevi a casa che ci guadagnate di soldi e salute"
Bene. Ora dopo aver avuto modo di vederlo finalmente posso dire con assoluta certezza che una buona fetta delle recensioni che sono state scritte (non tutte per carità, ma di questo ne parleremo dopo) NON AVEVANO ASSOLUTAMENTE CAPITO UN CAZZO.
Ma quindi ci troviamo di fronte ad un fenomeno di rimbecillimento di massa?
Assolutamente no mio caro lettore, ma non ti agitare. Cercherò di spiegarti questo particolare evento, tutto cinematografico, con calma.
Devi sapere che ormai in America, caro lettore, è nato un simpatico teorema, detto anche "Il Teorema del Topo" che più o meno recita così:
"Se un film contiene dei supereroi, allora per essere un bel film deve essere sullo stile della Marvel"
Tutto quello che esce fuori da questa affermazione deve essere piallato senza alcuna pietà.
Di questo, però, ne parleremo con calma e approfonditamente in un post dedicato.
Ora torniamo a Venom e partiamo subito con una delle cose che ho amato di più di tutto il film: Tom Hardy.
Si perché il film, nel più classico stile dei film anni '80/'90 è in pratica uno stand alone rivisitato in chiave superoistica, scifi con Eddie che ruba praticamente la scena a tutti gli altri personaggi esistenti (non è che ci vuole poi molto in realtà, Michelle Williams ha la stessa espressività di Mr. T e Riz Ahmed, seppur con un'ottima interpretazione, non riesce a reggere il confronto con il protagonista, ma proprio a livello di minutaggio dedicato).
Il suo Eddie Brock è qualcosa di completamente diverso da quello che siamo stati abituati a vedere, sia in chiave fumettistica che a livello di serie animata. E' impacciato, scoordinato nei movimenti, a volte sconclusionato, sempre sul pezzo lavorativamente parlando, narcisista ed egoista come quello dei fumetti, ma con un modo di muoversi e comportarsi sempre volutamente esagerato.
Alcuni critici hanno avuto il coraggio di dire che questa è stata una delle sue peggiori interpretazioni. Niente di così lontano dalla realtà, soprattutto una volta che entra in scena anche il suo compagno parassita. L'interpretazione così corporale, dinamica, gesticolare, fisica è stupenda ed il suo modo di interagire con l'alieno simbiotico non solo è credibile, ma crea una sinergia estremamente naturale e convincente che bene si sposa con tutto il tono del film. Tono che non è assolutamente quello che ci si aspetterebbe. Mentre all'inizio, infatti, si riesce davvero a percepire la pesantezza di certi ambienti di San Francisco, molto cupi, con tossici e barboni vari che contornano non solo lo scenario, ma la vita stessa di Eddie, con l'arrivo di Venom, improvvisamente, inizia un duetto comico che lascia spiazzati. Fleischer riesce a riproporre un pò quello che era già avvenuto (in maniera però meglio integrata) in Benvenuti a Zombieland, con una dark comedy che non ci si aspettava.
Le battute funzionano e ti strappano più di una risata, il duo comico simbionte-umano regge e convince nella sua interazione così stramba ma affiatata. Qui si trova, però, già il primo problema di questo film.
Effettivamente partire con un tono così dark/cupo e spezzarlo da un certo punto in poi con le battute del simbionte, ti porta in una via di mezzo che può confondere lo spettatore (niente però di così grave come le battute infantili di Thor Ragnarok e Iron Man 3, sia chiaro).
Una maggiore coerenza da questo punto di vists e forse aver avuto il coraggio di spingersi verso un Rating R, avrebbe ripagato di più, ma il risultato è comunque più che ben riuscito.
E dopo la parte umana passiamo alla ciccia: Venom.
Senza ombra di dubbio, fisicamente e come aspetto, questo è il miglior Venom mai apparso sullo schermo. Non c'è da recriminare niente. Anche le interazioni con Eddie, come ho detto anche prima, divertono e convincono, anche se c'è una grossa macchia che non ho potuto assolutamente perdonare.
Un Venom che ti viene vicino e ti confessa che nel suo mondo è tipo il Ralph dei Simpson di turno, nun se pò sentì. Dai, ma che cazzo è venuto in mente agli sceneggiatori. Proprio della serie non abbiamo una cazzo di idea per far legare maggiormente Venom con Eddie, và facciamo che è un fallito anche lui (una cosa superflua, non necessaria e svilente in una maniera che neanche si può immaginare).
Per il resto solo applausi. Vedere Venom che si arrampica con la lingua di fuori, selvaggio e imponente come mai visto prima è un piacere per gli occhi. E a tutti quelli che si lamentavano per l'assenza violenza, state tranquilli perchè verrete prontamente smentiti (teste mangiate, ossa riparate in direttissima, ho ancora le lacrime agli occhi dalla commozione...sniff...)
E Riot?
A parte che Riot è diventato a sua insaputa un concorrente di Pechino Express (non posso dirvi più niente sennò vi faccio pure uno spoiler), funziona e convince come "cattivo da aperitivo", ma il problema è che si distacca molto dalle origini classiche. Qui è una sorta di super team leader tra i simbionti con delle super abilità, capace di governare e comandare tutti gli altri simbionti dispersi nello spazio, nel fumetto era tutta un'altra storia.
Questo ha inevitabili ripercussioni sullo spessore stesso del "Boss finale" e su quella che sarà la lotta finale tra i due mostroni alieni. Una lotta breve ed insipida, che non lascia la soddisfazione di vedere Venom in tutta la sua forza e magnificenza.
Anzi, il modo in cui sconfigge il cattivone è un insipido e non lascia tanta soddisfazione. Roba che poteva pensarci pure Kevin McCallister.
Ripeto, però, stiamo parlando di Riot in un film sulle origini di Venom. Alzi la mano chi è rimasto soddisfatto da come vengono sconfitti i rispettivi nemici di Iron Man e Thor nei loro rispettivi primi film. Se si sceglie un cattivo di un certo calibro, non si può pretendere più di tanto.
Altro elemento che sinceramente mi ha infastidito parecchio e che a mio avviso ha in parte compromesso il risultato finale della versione italiana è stato il doppiaggio.
Orribile, sciatto e fatto con disattenzione.
Tenendo conto che Eddie e Venom sono stati marcatamente caratterizzati da Tom Hardy, quindi anche a livello di interpetazione vocale ci sarà stato un lavoro molto accurato da parte dell'attore, sentire il doppiaggio italiano ti rovina metà dell'esperienza. Infatti aspetterò sicuramente la versione Home Video per sentirmi anche la versione inglese, sicuramente più appagante.
A chiudere tutta la discussione, ci sono le due scene dopo i titoli di coda. Una telefonatissima ma che getta le basi per i futuri (speriamo sicuri) sequel, l'altra invece un gustoso antipasto di qualcosa che arriverà nei prossimi mesi.
Venom è una Dark Comedy/Action sulle origini del personaggio (a differenza dell'horror che ci era stato presentato durante la campagna marketing) ben riuscita. Con tutti i suoi alti e bassi, che abbiamo avuto modo di vedere prima, è un di tutto rispetto, sicuramente al di sopra di molti altri film che sono stati osannati dagli stessi critici che hanno spalato merda per giorni sul lavoro di Robert Fleischer.
Non è sicuramente quello che ci si aspetterebbe (per arrivare Tom Hardy a dire che buona parte delle scene che lui aveva preferito erano state tagliate, significa che una grossa mano devono averla messa anche i produttori nella fase di montaggio) ma è un ottimo e saldo inizio per un progetto che può sicuramente migliorare, con un pò di coraggio e di lungimiranza da parte degli stessi produttori Sony.
Venom è una boccata di diversità e violenza che finalmente si affaccia per la prima volta nel mondo supereroistico che, purtroppo, deve ancora passare la sua Dark Age cinematografica.
Certo deve maturare e prendere maggiore coscienza di sè e di quanto ancora possa essere cruento e crudele, ma è pur sempre un buon inizio.
La cosa veramente da bocciare di tutta questa storia è l'incredibile predisposizione da parte di una certa parte della stampa di settore a bocciare tutta una serie di produzione che si distaccano, vuoi per un motivo o per un altro, dal classico, banale e stantio canone Cinecomics=Marvel Style Movie.
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