RECENSIONE: THE PREDATOR..... O THE FREGATOR, COME PREFERITE
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Praticamente lo aveva gridato il mondo.
"Fermati! ma che fai? ti vai a vedere quella merda di The Predator? Ma hai visto i trailer? macché sei scemo?"
ed il mio cervello in risposta:
""Fermati! ma che fai? ti vai a vedere quella merda di The Predator? Ma hai visto i trailer? macché sei scemo?"
Sentendosi chiamato in causa, anche il mio stomaco ha voluto dare il suo contributo:
"Fermati! ma che fai? ti vai a vedere quella merda di The Predator? Ma hai visto i trailer? macché sei scemo?"
La discussione è stata talmente violenta in questi giorni (non vi dico la nausea ed i giramenti di testa) che sono intervenuti anche le mie gonadi che, con ogni probabilità, sentitesi escluse e percependo il pericolo di un'esplosione che neanche il dirigibile Hindenburg hanno iniziato a gridare:
"Fermati! ma che fai? ti vai a vedere quella merda di The Predator? Ma hai visto i trailer? macché sei scemo? Ma ci pensi a noi?"
Lo so, i miei organi non sono proprio dei poeti, ma questo era per farvi capire più o meno qual'era il mio stato d'animo prima di andarmi a vedere il nuovo film di Shane "brivido di disprezzo" Black.
Ma come facevo ad evitarlo? erano 8 anni che non usciva un nuovo film del brand e avevo bisogno di rivedere quel trittico di puntatori laser che miravano con assoluta precisione la testa del malcapitato essere umano di turno.
Per incoraggiarmi mi ripetevo a mò di mantra: "Andiamo, non potrà mai essere peggiore de Fantastici 4".
... Non so da dove comiciare.
Mi raccomando, ricordatevi che questo film è un "thriller, western, horror a tratti comedy" che sennò rischiate di perdervi qualcosa, eh.
Partiamo dal presupposto che è un rating R. Tu internamente gridi "Alleluja", memore del PG13 di Venom che ti ha creato una forma acuta di astinenza da sangue, budella, bestemmie e scene d'azione "Mothafucka Style".
Il problema è che le scene sono talmente esagerate, che un sacco di volte si cade nel parodico. E' come se mentre guardi il film, spuntasse da dietro il tuo sedile Rod Flanders, che continuamente ti ricorda:
"Eh, hai visto quanto è grande il nuovo Predator? Corbezzoli, guarda quanto sangue! Oh,oh,oh, il Predator lo ha colpito proprio dove non doveva! Mamma mia, la squadra del protagonista è veramente cattiverrima, senti quante volte dicono cazzo e altre parolacce! Che Bad Movie!"
I personaggi non sono neanche stereotipati. Sono tutti caratterialmente uguali a Ricky Hawkins, lo sfigato (mo ci vuole), interpretato dallo stesso Shane Black nel primo Predator. Un militare spiritosone che ogni tanto ti tira fuori la battuta ma perché è destinato a diventare carne da macello.
Per farvi capire di cosa parlo vi faccio un esempio molto semplice.
Prendete la squadra del primo Predator e quella di Predators. Seppur diverse e con quasi 20 anni di differenza, comunque sono, seppur in modi diversi, iconiche.
Nel primo film ti ricordi di Billy (l'indiano), di Dutch (militare ultrapompatissimo), di Poncho (il messicano) e degli altri, come in Predators iconicamente ti ricordi di Royce (mercenario belloccio e misterioso), di Isabelle (la cecchina) o del membro della Yakuza o ancora del killer.
Ogni personaggio in ogni gruppo aveva una sua dimensione. Qui non c'è. Sono talmente simili come gruppo che tutti potrebbero fare il ruolo dell'altro, tanto semo tutti paesani.
Mi sembrava di vedere su schermo l'inizio di una partita di D&D, quando i giocatori si incontrano per la prima volta e senza alcuna spiegazione o tipologia di interazione credibile, partono per l'avventura insieme come se fossero compagni da una vita.
Anche Olivia Munn, che bontà sua, non dovrebbe essere soggetta a nessun tipo di critica, per imposizione divina, (l'undicesimo comandamento recita esplicitamente "Non criticare la Munn degli altri, altrimenti ti fulmino lì seduta stante") sembra che sia uscita fuori dal peggior bordello di Caracas.
La cosa degenera quando appare il super Predator ("che poi non dovrebbero chiamarsi Predators perché non cacciano per nutrirsi" nuova battuta triste del millennio). In questa voglia di renderlo l'ultra bestia, che manco le megaevoluzioni dei Pokemon, lo rendono una macchina sanguinaria e priva di ogni tipologia di scrupolo o senso della misura. Mastica le teste a morsi, squarcia le persone in mille parti, ride bellamente delle armi degli esseri umani tanto ha il super esoscheletro che o protegge.
Non ha ritualità, non ha rispetto per le vittime o per le persone disarmate, non ha nulla di quello che era il Predator che tutti abbiamo imparato a conoscere in questi anni. E' il "Make America Great Again" del brand, una macchina assassina che ha un compito da svolgere e lo porta avanti senza alcuna tipologia di scrupolo o codice da seguire.
Per rendervi l'idea, immaginate che il primo Predator fosse sopravvissuto a Dutch e preso da un attacco potentissimo di complesso di inferiorità, si pompa all'inverosimile nelle palestre Yautja e si spara endovena dosi di ormoni che neanche Goldberg ai tempi della WWE.
Ora prendetelo e fatelo tornare sulla Terra, con di fronte i Beach Boys come nemici da impalare.
Ecco più o meno è questo il livello di violenza dell'Ultra Predator.
Il film passa dalla battuta stupida e volgare alla violenza senza senso senza alcuna intermediazione, se non una marea di quelli che Ortolani ha definito "momenti Prometheus" cioè scelte assolutamente idiote portate avanti dai personaggi senza alcun motivo logico o consequenziale.
Fino ad arrivare alla scena finale del film, che voci di corridoio già attestano come possibile candidata e vincitrice del premio per il momento più Non Sense mai visto, roba che se prima il film si manteneva sulla decenza/trash, con quel finale si arriva a livelli da
E' un peccato. Perché alcune delle intuizioni che gli sceneggiatori hanno avuto per questo film erano chiaramente rivole a creare una sorta di apertura verso un probabile universo narrativo più ampio, allargare la maglia di quello che è sempre stata destinata ad essere una creatura da B movie. Alcune erano anche intriganti e potevano sicuramente essere inserite in maniera diversa, ma hanno dimenticato un elemento fondamentale: il concept di base.
Predator ci è stato venduto per più di 20 anni come un cacciatore intergalattico che, con sofisticate tecnologie (della serie ti piace vincere facile), dava la caccia a tutte quelle che potevano essere considerate delle creature degne di poter essere considerate delle prede.
Il fatto che così bellamente si stravolge completamente un concept di base così amato, in maniera così brusca, radicale e pure alla cazzo di cane (francesismo) personalmente mi urta e non poco.
Ancora di più se considero che dietro alla cinepresa c'era Shane Black, uno che ha partecipato direttamente al primo film della saga e che ha vissuto materialmente ed internamente quello che era lo spirito di questo film, dando vita ad uno dei brand più longevi della storia.
Il film finisce e io ho solo una marea di domande.
Mentre esco dalla sala, vedo una figura nell'ombra con l'aria mesta e affranta, con lo sguardo di chi ne ha viste tante.
Lo riconosco e poggiandogli una mano sulla spalla, gli ripeto: "Tranquillo Shane, ci sei andato vicino, ma è comunque migliore dei Fantastici 4".
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