L'INFANTA IMPERATRICE NON DEVE MORIRE: QUANDO LE FANBASE ESAGERANO
Di ritorno dal grande Contro-Esodo (ovvero la grande migrazione che annualmente quasi metà degli italiani attua per tornare al lavoto nel periodo estivo dalle proprie vacanze, roba che neanche le Oche dell'Himalaya per pericolosità e costanza) mi preparavo mentalmente al mio triste rientro in ufficio, quando un mio amico, che identificheremo con il nome di Turk, per l'insano rapporto di amicizia che ci lega, mi manda uno dei suoi soliti leak/news della giornata.
Ben Affleck, per la terza volta, torna in un centro di riabilitazione per abuso di alcol. A parte i flash mentali, con Jay e Silent Bob, la notizia mi ha fatto pensare un pò alla sua carriera e subito mi sono venuti in mente BvS, la Justice League e la sua dipartita dal progetto di The Batman, con relative cause che lo hanno spinto a rinunciare al progetto.
In questo super mestolone di ricordi, mi sono venuti alla mente le reazioni di una buona fetta della fanbase che all'epoca depennarono Ben dal ruolo del cavaliere oscuro più velocemente di come John Goodman finirebbe un piatto di lasagne (battuta facile, lo so). Ora, sicuramente non è mai corso buon sangue tra i fan più intrensigenti di Batman e Affleck ma questa rapidissima approvazione per la dipartita dell'attore dal ruolo dell'uomo pipistrello mi ha fato riflettere e ho pensato tra me e me:
Quanto una fanbase può fare pressione ad un attore/autore/programmatore oggi?
Chiariamoci.
Qui nessuno sta dicendo che non bisogna avere gusti, pareri, opinioni o che non si possa criticare un determinato film, una saga, un videogioco o qualsivoglia altro titolo. A volte le mancanze, gli errori o le scelte portate avanti sono così evidentemente sbagliate che è anche giusto pretendere, se non addirittura denunciare, un briciolo di qualità e raziocinio per quello che fanno.
Ancora mi brucia il culo come un geyser per Metal Gear Solid V - Phantom Pain, presentato all'epoca da tutte le testate come il miglior gioco di sempre, nella top 3 per mesi, addirittura il migliore della saga, per poi scoprire che 1/3 del gioco era completamente assente e abbozzato, con relativi insulti se provo a far notare minimamente la cosa.
Qui nessuno sta dicendo che non bisogna avere gusti, pareri, opinioni o che non si possa criticare un determinato film, una saga, un videogioco o qualsivoglia altro titolo. A volte le mancanze, gli errori o le scelte portate avanti sono così evidentemente sbagliate che è anche giusto pretendere, se non addirittura denunciare, un briciolo di qualità e raziocinio per quello che fanno.
Ancora mi brucia il culo come un geyser per Metal Gear Solid V - Phantom Pain, presentato all'epoca da tutte le testate come il miglior gioco di sempre, nella top 3 per mesi, addirittura il migliore della saga, per poi scoprire che 1/3 del gioco era completamente assente e abbozzato, con relativi insulti se provo a far notare minimamente la cosa.
In questo caso è più che giusto portare delle critiche, ma gli esempi che si possono fare sono tantissimi: No Man Sky per rimanere in ambito videoludico, la questione James Gunn per passare al cinema, come sono stati gestiti alcuni personaggi Marvel (Thor in primis) e tanto altro. Ci sarebbe da elencare per giorni, però, si rimane comunque nell'ambito di critiche negative oggettive, a volte anche costruttive.
Il problema è che negli anni sta cosa è degenerata a tal punto che spesso si superano alcuni limiti che prima non erano neanche messi in discussione.
Mi spiego.
Mi spiego.
Torniamo alla questione Ben Affleck e più in generale ai film della DC.
Premettendo che sono stati commessi degli errori (anche gravi) nella gestione del loro personale universo supereroistico, non ci sono dubbi che un grosso ruolo nell'insuccesso del primo dei film della saga che vedeva alcuni dei supereroi più potenti della Terra tutti riuniti per la prima volta, ovvero Batman Vs Superman, lo hano avuto anche i diversi commenti che, ancora prima che il film uscisse, incominciarono a maciullare il trailer e a gettare fango sul film stesso.
Me li ricordo bene.
Critiche sulla scelta di Ben Affleck per il ruolo di Batman.
Critiche a Wonder Woman perché troppo snella (come si fa a criticare quella bellezza divina che è Gal Gadot ancora non lo concepisco).
Critiche a Zack Snyder perché il suo modo di intendere il cinema è troppo confusionario e la sua idea di supereroi era troppo dark.
Critiche alla DC in generale perché doveva fare dei film più sul genere "Volemose Bene" della Marvel.
Non c'era un giorno che non ne uscisse una.
Non parliamo poi del ruolo che ebbe Rotten Tomatoes, l'ormai arcinoto sito di aggregazione delle recensioni che, dopo pochi giorni dal rilascio, aveva declassato il film a meno della sufficienza (a onor del vero il sito raccoglie solo i voti dati da altri siti e dai fan, creando una media per le due categorie che poi si esprime in un voto riepilogativo).
Da lì partì una super polemica su come il sito potesse influenzare il comportamento dell'utenza, polemica che in certi casi riaffiora ancora oggi.
Premettendo che sono stati commessi degli errori (anche gravi) nella gestione del loro personale universo supereroistico, non ci sono dubbi che un grosso ruolo nell'insuccesso del primo dei film della saga che vedeva alcuni dei supereroi più potenti della Terra tutti riuniti per la prima volta, ovvero Batman Vs Superman, lo hano avuto anche i diversi commenti che, ancora prima che il film uscisse, incominciarono a maciullare il trailer e a gettare fango sul film stesso.
Me li ricordo bene.
Critiche sulla scelta di Ben Affleck per il ruolo di Batman.
Critiche a Wonder Woman perché troppo snella (come si fa a criticare quella bellezza divina che è Gal Gadot ancora non lo concepisco).
Critiche a Zack Snyder perché il suo modo di intendere il cinema è troppo confusionario e la sua idea di supereroi era troppo dark.
Critiche alla DC in generale perché doveva fare dei film più sul genere "Volemose Bene" della Marvel.
Non c'era un giorno che non ne uscisse una.
Non parliamo poi del ruolo che ebbe Rotten Tomatoes, l'ormai arcinoto sito di aggregazione delle recensioni che, dopo pochi giorni dal rilascio, aveva declassato il film a meno della sufficienza (a onor del vero il sito raccoglie solo i voti dati da altri siti e dai fan, creando una media per le due categorie che poi si esprime in un voto riepilogativo).
Da lì partì una super polemica su come il sito potesse influenzare il comportamento dell'utenza, polemica che in certi casi riaffiora ancora oggi.
Ma questo è solo un esempio dei tanti.
George R.R. Martin, il creatore delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (aka il Trono di Spade) viene praticamente stalkerato quotidianamente nei social affinché finisca in tempo l'ultimo libro della saga, Winds of Winter, con alcuni dei fan che motivano tale pressione mettendo in evidenza l'età dello scrittore (te la stanno chiamando George, stai attento).
Ora provate a mettervi nei panni del povero George. Ha dovuto bruciarsi un finale cedendolo alla HBO in caso di " disgrazia". Deve scrivere un finale che bene o male entrerà comunque in cmpetizione con quello della serie, ma dovrà essere per forza di cose diverso da quello mostrato, altrimenti addio effetto sorpresa. Ogni giorno ha il fiato sul collo dei suoi lettori che lo premono come un limone per una limonata.
Non vorrei essere nei suoi panni.
Il Masterpiece, però, rimane sempre e solo uno: l 'unico e solo Star Wars.
L'esempio ancora in vita di come la passione, a volte addirittura l'ossessione, della parte negativa di una fanbase possa aver portato un autore a perdere i diritti morali della sua creatura e anche la voglia di tenerseli.
Non sto parlando dei 4 miliardi di dollari gettati sul piatto dalla Disney per comprarsi i diritti della LucasFilm, ma dell'incessante pioggia di critiche che per anni ha accompagnato George Lucas e alcuni film della nuova trilogia (soprattutto il primo).
Parlo della moltitudine di fan che hanno ESULTATO, quando sono usciti i
primi film di Star Wars con il brand Disney, per la dipartita artistica
di Lucas.
Con tutti i difetti tecnici che presentavano, le scene noiose e/o i buchi di trama che preferite, quello che Lucas portò sullo schermo era la sua idea, la visione di come lui immaginava quel mondo e quell' universo.
Pochi, però, considerano questo elemento che a mio avviso è fondamentale per capire un altro fenomeno che sta diventando sempre più evidente: il depotenziamento del ruolo dell'autore.
Pochi, però, considerano questo elemento che a mio avviso è fondamentale per capire un altro fenomeno che sta diventando sempre più evidente: il depotenziamento del ruolo dell'autore.
Se da un lato è anche vero che siamo noi i polli da spennare, quindi bene o male può essere anche più o meno giusto che vengano ascoltate anche le nostre voci, è anche vero che ormai il ruolo dell' "autore" si sta sempre più relegando all'immagine semiseria in bianco e nero sul retro della copertina del suo libro o al nome che appare direttamente dopo "Written and based on the story of".
L'utenza si sta trasformando (se non lo è già diventata) nella versione digitale ed instancabile di Annie Wilkes di "Misery non deve morire".
Pronti a coccolare e riverire l'artista di turno, ferito ed emaciato. Pronti a rimboccargli le coperte, a preparargli qualcosa di caldo e ad elogiarlo per tutto il lavoro fatto, a complimentarci e a ricordargli quanto il suo lavoro ci abbia ispirato e/o emozionato. Tutto questo almeno fino a quando l'autore, stanco, annoiato o semplicemente incuriosito, non esprime la sua nuov idea su quello che dovrebbe accadere al beniamino X o alla storia Y.
A quel punto, se questa idea non si adatta a quella dell'amorevole fanbase, con la calma e l'aplomb che la contraddistingue, è capace di spaccargli le gambe con un martello a forma di uccellino azzurro e continuare a tartassarlo con commenti negativi se non addirittura minacce o insulti, fino a quando non convince o cerca di convincere l'autore stesso o la grande casa di produzione a cambiare definitivamente rotta.
A volte il meccanismo parte anche solo per lo volontà di sminuire quell'idea che crea tanto disturbo.
Pronti a coccolare e riverire l'artista di turno, ferito ed emaciato. Pronti a rimboccargli le coperte, a preparargli qualcosa di caldo e ad elogiarlo per tutto il lavoro fatto, a complimentarci e a ricordargli quanto il suo lavoro ci abbia ispirato e/o emozionato. Tutto questo almeno fino a quando l'autore, stanco, annoiato o semplicemente incuriosito, non esprime la sua nuov idea su quello che dovrebbe accadere al beniamino X o alla storia Y.
A quel punto, se questa idea non si adatta a quella dell'amorevole fanbase, con la calma e l'aplomb che la contraddistingue, è capace di spaccargli le gambe con un martello a forma di uccellino azzurro e continuare a tartassarlo con commenti negativi se non addirittura minacce o insulti, fino a quando non convince o cerca di convincere l'autore stesso o la grande casa di produzione a cambiare definitivamente rotta.
A volte il meccanismo parte anche solo per lo volontà di sminuire quell'idea che crea tanto disturbo.
Ma non è così che dovrebbe essere.
Ripescando ancora tra le icone degli anni '80/'90 ci sarebbe, invece, un altro esempio da seguire: quello dell'Infanta Imperatrice.
La dolce monarca de La Storia Infinita che alla fine del racconto, quando il Nulla ha distrutto tutto il regno di Fantasia, si rivolge a Bastian. Sarà lei infatti a donare al giovane protagonista la minuscola scintilla che gli permetterà di ricostruire l'intero regno.
Ripescando ancora tra le icone degli anni '80/'90 ci sarebbe, invece, un altro esempio da seguire: quello dell'Infanta Imperatrice.
La dolce monarca de La Storia Infinita che alla fine del racconto, quando il Nulla ha distrutto tutto il regno di Fantasia, si rivolge a Bastian. Sarà lei infatti a donare al giovane protagonista la minuscola scintilla che gli permetterà di ricostruire l'intero regno.
Ecco.
Perché invece di soffermarsi sempre sul Nulla, non ci si concentra sul quella scintilla, sempre un pò ignorata, permettendo a chi si ha di fronte di creare quello che, a suo avviso, è il suo regno ideale?
Perché invece di soffermarsi sempre sul Nulla, non ci si concentra sul quella scintilla, sempre un pò ignorata, permettendo a chi si ha di fronte di creare quello che, a suo avviso, è il suo regno ideale?
P.s. Tanto poi dopo, se commettono qualche cazzata, possiamo sempre spaccargli le gambe in due....letteralmente.
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