THE PREDATOR: LE 5 FASI DELL'ELABORAZIONE DEL CLICHE'




1 giugno 2018. In questo giorno è stato scritto il pezzo. Ricordatevi questa data.

Sull'onda dei remake, remastered, Rin Tin Tin che stanno inondando le nuove generazioni con gli incubi, i sogni e le idee di quelle precedenti, uno dei protagonisti degli ultimi 20 anni non poteva sicuramente salvarsi: Predator.

Come molti suoi simili riportati a nuova vita, quello che è stato uno dei brand più di "successo", non poteva certamente rimanere illeso da questo tsunami nostalgico che ci sta investendo ormai da anni. Ma questa volta dobbiamo confessarlo... noi ci credevamo!


Dopo aver provato l'effetto antihype nel vedere Raoul Bova nel primo Alien Vs Predator.

Dopo aver dovuto subire il pensiero di Shane Salerno, secondo cui "Predator infettato da Alien = successo assicurato" per il secondo capitolo, dimostrando ancora una volta che questa dicotomia è invece inversamente proporzionale.
Noi ci speravamo.

Viene annunciato un pò a sorpresa che erano in corso d'opera le fasi preliminari per la creazione di un nuovo soggetto a tema Predator. Personalmente ci saremmo aspettati un Predator Vs Godzilla visto l'andazzo che Hollywood aveva incominciato a prendere in quel periodo. 
Poi all'improvviso eccola che arriva. Una luce in fondo al tunnel, o meglio, un post in fondo all'internet, annunciava che si sarebbe trattato di un Reboot.

SI, SANTO IDDIO, SI

1. Fase: La Speranza

Ricominciamo da capo. Non ci importa cosa avete fatto prima. Ricominciate dalle origini. Ritroviamo quel senso di mascolina e primitiva violenza animale. Uomini Maschi, con armi maschie, che urlano cose maschie, in una giungla maschia, con una pelle continuamente piena di umidità tanto che sembrava che i protagonisti si fossero ricoperti d'olio per essere poi impanati e fritti, sempre in una padella maschia, con un mostro maschio che uccide in maniera maschia ed indiani maschi che esprimono pochi concetti per tutto il film in maniera maschia, fino a quando non si fermano su un tronco tagliandosi il petto in maniera del tutto inutile ma maschia.


Torniamo all'essenza. Partiamo da zero. Niente trama, storia, sentimenti, persone da proteggere. Giù di lotte a mani nude, trucchi da vietcong ed inferiorità tecnologica. Giù di ignoranza e fagioli. Un film da birra e rutto libero. Insomma, le cose sembravano andare per il verso giusto. Era stato contattato anche il vecchio Arnold, segno che si voleva dare un determinato indirizzo al film, almeno un cenno alle vecchie origini. Anche per rispetto, andiamo, ci può stare.

Finalmente la speranza di vedere qualcosa che risollevasse la serie dallo stato terminale in cui l'avevano portata. Era concreta, era lì, davanti a noi.

Come in quei noiosi pomeriggi primaverili dai propri nonni, quando la pigrizia arrivava ad un livello tale che si trasformava addirittura in fame e mentre, vagando nella cucina, si era in cerca di qualcosa di leggero ma decisamente invitante che potesse coniugare la voglia di leggerezza e golosità, all'improvviso appariva lui...

IL CONTENITORE DI LATTA CON I BISCOTTI AL BURRO DANESI
(rigorosamente quello blu, però, perchè quelli rosa sono solo una squallida imitazione).

Eccola la manifestazione burrosa della speranza. E' li che si prendeva a calci la bambina che cercava la leggerezza e ci si fiondava verso le ultracalorie contenute in quello scrigno di latta. Con la mano sul coperchio già si pregustava l'ordine con cui avremmo divorato i biscotti all'interno per poi aprirlo e..... trovarci Shane Black.


2. Fase: La Rabbia e la Negazione

Si, lui. L'equivalente, a livello cinematografico, dei gomitoli di lana, dei fili e degli aghi che si trovavano al posto dei biscotti. L'uomo di Iron Man 3. L'uomo che ha dato vita a questo:


Un brivido percorse la mia schiena e i filamenti del simbionte. Ma siamo andati avanti,  perseguendo quell'ideale di ignoranza, senza mai predere di vista la luce mascolina e violenta che proveniva dal sorriso di Arnold.
No, noi continuavamo a credere.

3. Fase: La Contrattazione

Bisognava avere fede.

Anche se i primi leak, mostravano bambini con giubotti gialli, boy band che venivano fatti passare come militari altamente specializzati, anche se si parlava di un'ambientazione urbana. Continuavamo a seguire quella luce. 
Non può essere un nuovo Alien VS Predator, senza Alien tra l'altro. 


Neanche la stessa dipartita di Arnold ci aveva sconfortato. Non può andare così male.sicuramente ci sarebbe stato qualcosa di quello spirito. Ormai eravamo quasi certi della cosa e stavamo per accettare psicologicamente tutti quei leak, sperando sempre in un compromesso apprezzabile.

Poi un mese fa, arrivò questo:



4. Fase: La Depressione

L'oblio. Ogni speranza tagliata via come il pene di Theon Greyjoy (che a maggior ragione è presente nel cast). Non possiamo esserne certi, del resto è comunque un teaser, quindi bisogna per forza di cose usare il condizionale, ma dalle prime immagini, grossomodo la trama che si evince è la seguente:

"Halloween (ripeto, Halloween. Come se gli attacchi alieni, demoniaci, l'elezione di Trump o qualsivoglia forma di cosa cattiva, possa avvenire solo quel giorno). Un bambino dal giubbotto giallo (GIALLO! Basta, nessuno compra ai bambini dei giubbotti gialli! IT non vi ha insegnato niente?) che riceve/ritrova una scatola, probabilmente spedita dalla giungla/conservata nella sua cantina, con all'interno un'armatura Predator e, giocando con il trasmettitore della stessa, attira sulla Terra una navicella spaziale, dando inizio alle vicende/squartamenti/inseguimenti/esperimenti del film"

L'unica lettura logica degli eventi è che il bambino in realtà sia l'Anticristo. E lo speriamo.

5. Fase: L'Accettazione (Ma anche no!!!)

All'improvviso, quella che era una speranza di rinascita diventa una supplica:

LASCIATELO IN PACE!

Vi prego, contattattiamo la Lega del Predator. Passi la decisione di riprendere il film. Passi anche la decisione di ambientarlo in una cittadina. Ma è possibile che i cliché sembrino (almeno il beneficio del dubbio dobbiamo concederlo) essere sempre gli stessi? Un bambino (con un cazzo di  giubbotto giallo sennò non si capisce che è un horror) e una donna da proteggere, un soldato esperto, belloccio e dalla battuta rozza ma efficace, battute da teen/slasher movie, che non ci centrano un cazzo con il tono horror/sci fi di questo brand, un gruppo di scienziati che portano avanti esperimenti X, in una base X per obiettivi filogovernativi X. Ci manca solamente il super mostrone X, creato in laboratorio, che sfugge al controllo, con relativa battaglia con il Predator. Per non dimenticare i classici soldati sacrificali.


Speravamo in un film che riprendesse un pò di quel sano machismo di fine anni 80. Ci ritroviamo , invece, con il solito eunuco cinematografico.

9 giugno 2018. Aggiornamento.

P.S. Abbiamo appena finito di vedere il secondo trailer. Ce la siamo proprio cercata stavolta.




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