LA FORMA DELL'ACQUA - LA RECENSIONE FUORI TEMPO CON SPOILER
Potevamo iniziare con uno qualsiasi dei millemila film usciti recentemente.
Potevamo andare sul sicuro ed unirci alla flotta di recensionisti in erba e di professione che si sono cimentati nell'analisi di "Thanos: Infinity war" (ammettiamolo gli Avenger sono dei comprimari) o divertirci creando qualcosa di completamente diverso recensendo l'ultima scena di Deadpool 2 (da sola vale tutto il film), ma alla fine abbiamo pensato: "Diamine, è la prima di una lunga serie, si spera, di recensioni inutili che vogliamo buttare nel web e siamo così prevedibili? Andiamo un pò di iniziativa! Diversifichiamoci dalla marea di recensioni tutte uguali, sempre sui soliti film usciti di recente! Basta! Approfittiamone per recensire qualche film sconosciuto, come quello coreano che abbiamo visto l'altra sera, Castaway on the.... No, recensiremo La Forma dell'Acqua!".
Ci sono almeno tre buoni motivi per cui abbiamo scelto proprio questo film per partire:
- Il film ha vinto 4 oscar (rispettivamente Miglio Film, Miglior Regia, Miglior Scenografia e Miglior Colona Sonora) su 13 candidature ricevute;
- Il regista, Winnie Del Toro, è senza ombra di dubbio, il regista odierno che amiamo di più in assoluto. Il mondo cinematografico oltre di lui si annulla;
- And Last but not the Least..... Probabilmente non si meritava tutta questa attenzione;
"Ma come, non avevi appena detto che è il tuo regista preferito ?". Certo mio puntiglioso e confuso lettore, ma lascia che ti spieghiamo perché ci siamo avventurati in questa perigliosa analisi controcorrente. Si alzi il sipario.
ATTENZIONE, ARRIVERANNO SPOILER COME SE PIOVESSE!
La trama del film è molto semplice, come del resto molte delle storie raccontete da Winnie. Elisa, una ragazza affetta da mutismo a causa della rescissione delle corde vocali da bambina, vive una vita routinaria come tante. La mattina si sveglia, prepara la vasca da bagno, inizia a preparare il pranzo da asporto della giornata, si masturba violentemente nella vasca da bagno mentre si lava, si prepara e va a lavoro per poi tornare a casa la sera.
Insomma una vita assolutamente normale. Almeno fino a quando un gruppo di scienziati capeggati dal colonnello Strickland, un uomo tutto d'un pezzo e carriera, con dosi talmente massice di ristrettezza mentale e maschilismo che farebbe invidia al più puro nazisti di turno, non portano nella base di ricerca in cui la nostra addetta alle pulizie lavora alacremente, un uomo anfibio prelevato forzatamente da un'incognita regione X del sudamerica. Elisa scopre del terribile destino della creatura e decide di salvarla;
dopo aver vinto le reticenze di Giles, la ragazza organizza un piano per
liberare l'uomo anfibio. Con l'aiuto di Zelda, la collega e Hoffstetler, uno degli scienziati addetti allo studio della creatura che in realtà lavora per i russi ma che ancora più in realtà se ne frega degli intrighi internazionali, ma per amore della scienza decide di aiutare la nostra protagonista nel tentiavo di liberare la splendida creatura squamata. La fuga riesce ed Elisa accoglie l'anfibio in casa sua. Durante tutto il periodo che precede la data prescelta per far fuggire l'uomo anfibio, tra i due nasce una passionale storia d'amore, che esplode in svariate ore di sesso selvaggio e subacqueo. Il finale lo lascio alla vostra visione.
Come si fa a non strapazzarlo di coccole tutto il giorno? |
Se c'è una cosa in cui Del Toro riesce sempre, senza mai smentirsi, è la capacità di trasporre a livello cinematografico una narrazione del tutto fiabesca. Molti dei suoi film, anche quelli più spiccatamente horror come La madre ad esemprio o la Spina del Diavolo, presentano sempre quel tratto fantastico, quella firma autorale tutta sua, che apre le porte dell'immaginazione e smussano anche quegli angoli più tetri e macabri delle sue pellicole. Un elemento distintivo che si manifesta non solo nella narrazione, sempre molto semplice e lineare, ma anche e soprattutto nelle immagini, nella fotografia e nelle palette cromatiche che vengono scelte. Cerchiamo di spiegarci.
E' obbligatorio fare un confronto tra due film, tra l'altro molto vicini cronologicamente, dell'orsacchiotto messicano, ovvero Crimson Peak e apputno la Forma dell'Acqua. In realtà non è obbligatorio, ma visto che siamo dei recensori pessimi, ci aiuteremo con un parallelismo di infimo livello. Le storie condividono una base romance che caratterizza le storie d'amore delle due protagoniste ma, superata questa prima similitudine, i binari si separano nettamente. Crimson Peak tratta di una storia d'amore più "platonica" in cui Winnie pone l'attenzione sugli aspetti più sentimentali ed emozionali. L'inganno di lui, la struggente rivalsa finale, un riscatto morale con un finale dal gusto molto gotico che bene si sposa con tutta la struttura e la narrazione portata avanti. La carnalità era più che altro affidata alla violenza di alcune scene, come quella della ristrutturazione del bagno e le violenze perpetrate le mura del palazzo ereditato. Passione e violenza che erano anche visivamente richiamati da quel rosso acceso e dai relativi richiami che hanno accompagnato lo spettatore durante tutta la visione del film. Ne La Forma dell'Acqua, invece, i parametri vengono capovolti. Al rosso del terreno del Picco Cremisi, si contrappongono i colori blu e verde delle stanze e dell'acqua in cui si trova aquaman. Freddi, emozionalmente neutri, anche i rapporti tra i protagonisti vengono filtrati dall'impossibilità di Elisa di comunicare direttamente con le persone circostanti. C'è empatia, ma fra lo spettatore e i personaggi esiste sempre quel leggero ritardo.
Quel vetro invisibile che è anche uno dei grandi temi del film e che darà vita a quella che, a mio avviso, è una delle scene più belle mai immaginate dal regista messicano. Quando seduti al tavolo lei tenta di urlare quanto ama l'anfibio che ha di fronte e trova come unica valvola di sfogo l'immaginazione e quel mondo filtratto dal bianco e nero dei programmi televisivi dell'epoca, per poi tristemente ritornare alla loro incomunicabilità. Perfection. Unico contatto di rilievo tra i due è il sesso. Ora, qui si apre un'enorme capitolo sui gusti di Elisa, perché se è vero che l'amore è cieco, in questo caso è anche privo di olfatto, gusto, tatto e anche il sesto senso doveva avere i suoi difetti, ma tant'è, rientra del resto nei classici canoni favolistici del regista, che è riuscito ad addolcire una delle classiche storie più famose di Lovecraft, La Maschera di Innsmouth. Se vogliamo proprio dirla tutta, La Forma dell'Acqua non è altro che la fusione tra Bioshock e la già citata Maschera di Innsmouth, ritrascritta sotto una chiave più simile ad un Harmony, certo l'uomo-pesce non ha i capelli lunghi e biondi, ma riesce comunque nel suo scopo. In effetti ha molto più sex appeal lui di noi. Si sà, niente accende la passione in una donna come ingurgitare uova come se non ci fosse un domani e mangiare teste di gatto durante i tempi morti.
Ma quindi quest' Oscar è meritato o no?
Ma quindi quest' Oscar è meritato o no?
NI in realtà. Dipende da quale dei quattro Oscar stiamo parlando. Non potendo e non volendo entrare in ambiti troppo tecnici, come quello della regia. della scenografia o della colonna sonora, al momento io prenderei in considerazione solo l'Oscar come miglior film, che di solito, è considerato il Big tra i Big dei premi in palio. La sensazione che abbiamo avuto alla fine della visione del film è stata piacevole... Ma poi stop. Non c'è stata sorpresa. Non ha lasciato qualcosa di significativo, se non una strana voglia di Sushi post cena. Per chi ha già visto altri film di Del Toro, soprattutto il già citato Crimson Peak e il celeberrimo Labirinto del Fauno, siamo convinti che sappia di cosa stiamo parlando. Gli elementi narrativi, il ritmo e la sceneggiatura, non sono nuove. Assolutamente. Strickland rientra nel classico stereotipo del cattivo ligio al proprio dovere già visto nel Labirinto con il Capitano Vidal. Il colpo di scena quasi telefonato (ma Del Toro non è mai stato uno shyamaliano, quasi tutti i film si concentrano più sul ritmo narrativo che sul super colpo di scena alla Sesto Senso).
Del Toro con due dei suoi Oscar. |
Per chi non ha già avuto modo di vedere qualche lavoro del regista, sicuramente è un film che colpisce, per l'originalità e la fantasia che solo i film di Del Toro riescono a scatenare nello spettatore.
Se invece, come nel nostro caso, si è avuto modo di conoscere già altri lavori dell'orsetto amante dell'horror ad alto budget, non si può rimanere un pò delusi e sorpresi dell'entusiasmo mostrato da buona parte della critica di allora. Parliamoci chiaro, non stiamo dicendo che il film andava stroncato perché orribile, però neanche ci sembra che presenti questi tratti così fantasmagorici da portarlo sugli allori verso l'Oscar. Tra l'altro guardando quali erano gli altri diretti concorrenti (ricordiamo che in molte delle canditature c'erano film del calibro di Dunkirk, con il signor Nolan o Il filo Nascosto di Anderson, non so se mi spiego) ci risulta veramente difficile giustificare la vittoria di un premio che dovrebbe essere il premio più importante nell'ambito cinematografico a livello mondiale.
L'acqua potrà assumere qualsiasi forma, ma di certo stavolta non ha preso quella di un Oscar.
Se invece, come nel nostro caso, si è avuto modo di conoscere già altri lavori dell'orsetto amante dell'horror ad alto budget, non si può rimanere un pò delusi e sorpresi dell'entusiasmo mostrato da buona parte della critica di allora. Parliamoci chiaro, non stiamo dicendo che il film andava stroncato perché orribile, però neanche ci sembra che presenti questi tratti così fantasmagorici da portarlo sugli allori verso l'Oscar. Tra l'altro guardando quali erano gli altri diretti concorrenti (ricordiamo che in molte delle canditature c'erano film del calibro di Dunkirk, con il signor Nolan o Il filo Nascosto di Anderson, non so se mi spiego) ci risulta veramente difficile giustificare la vittoria di un premio che dovrebbe essere il premio più importante nell'ambito cinematografico a livello mondiale.
L'acqua potrà assumere qualsiasi forma, ma di certo stavolta non ha preso quella di un Oscar.
Commenti
Posta un commento
In ottemperanza alla normativa GDPR sulla privacy si rimanda alla Policy Privacy di Google in merito alla pubblicazione del proprio link del profilo nei commenti
Info sulla Privacy